Care e cari,
É arrivata.
La pandemia burocratica, quella strisciante, sorridente e piene di buone intenzioni.
L’ATGABBES nel suo Bollettino informa che per rispondere a tutta la documentazione richiesta per ottenere i contributi pubblici ha dovuto assumere una impiegata. E gli enti pubblici dovranno assumere impiegati in più per valutare tutti formulari richiesti.
Ho incontrato una giovane docente di sostegno attiva nella Svizzera tedesca. Per migliorare la qualità e rendere omogeneo il servizio ai genitori la scuola ha assunto un Coordinatore psicopedagogico, con una ottima formazione. I contatti con i genitori venivano assunti direttamente dai singoli docenti, con il rischio di approcci differenti. Ora tutto è migliorato: una riunione dei docenti con il coordinatore, un – breve - rapporto scritto dei docenti. Il Coordinatore incontra i singoli genitori, poi riunisce i docenti per riferire dei colloqui, con un - breve – rapporto scritto. Tutto chiaro, tutto documentato, nessuna differenza di trattamento. Se arriva una denuncia ci si può difendere. Hanno assunto una segretaria per gestire in modo efficiente la documentazione, redigere il verbale delle riunioni e riempire i formulari richiesti dalla Commissione della qualità.
E’ arrivata.
Colpisce il pubblico e il privato, basandosi su motivazioni ideali ineccepibili.
Mi si è bloccata la termopompa: chiamo il tecnico, inserisce un sistema diagnostico: ”Si è rotto un pezzo, per fortuna ne ho uno in furgone”. Cinque minuti e la riparazione è conclusa. Il tecnico mi chiede un posto comodo dove redigere un Rapporto a non so quale ufficio federale “Sa, il liquido di raffreddamento può essere inquinante”. Dopo un quarto d’ora ha finito, un bel rapporto dettagliato. “Ecco adesso deve firmare anche lei per confermare il mio intervento”. Firmo, magari il falso. “Grazie, dovrebbe spedirlo lei”. Contento metto il francobollo e imbuco: ho contribuito a salvare la falda freatica.
E’ arrivata.
E non si vede l’antidoto.
Speriamo nella primavera.
20 febbraio 2024
Allego un sogno, Dalla carta alla festa