Mancano educatori e educatrici della prima infanzia
È una notizia riportata dai giornali svizzeri tedeschi. Manca il personale, gli asili nido devono ridurre la capienza. Per molte mamme la ripresa lavorativa si farà impossibile o dovrà essere interrotta. Magari non c’entra, ma mi è venuta in mente una considerazione che avevo fatto già molti anni fa. Gli psicologi sottolineano come gli anni della prima infanzia siano i più importanti per lo sviluppo di una persona. Le competenze fondamentali come fidarsi, dare fiducia, collaborare, vincere e perdere, litigare e fare la pace, perdonare si imparano in quei primi anni. Poi su questa base si imparano altre competenze importanti, ma spesso settoriali e che un sistema di intelligenza artificiale è in grado di di imparare molto più rapidamente che una giovane persona. Non ho mai trovato un adulto in difficoltà nella vita perché non padroneggia le equazioni di secondo grado o il genitivo sassone in tedesco. Parecchi non sanno collaborare, dare fiducia, perdonare: si rendono infelici e fanno soffrire.
Se lo stipendio fosse in relazione all’importanza del ruolo gli educatori della prima infanzia dovrebbero essere i meglio formati e pagati. Nella realtà il salario è in funzione del peso dell’educando: massimo al liceo, minimo nelle culle e scuole materne. Ci vuole un rapporto concreto, oggettivo, facile da misurare: siccome non si può pesare il prodotto si pesa il soggetto da formare.
Mi sembrava una stranezza tipica solo dell’educazione, poi recentemente in una discussione con medici ho scoperto che i pediatri hanno entrate più basse di altri specialisti. Giusto, i loro pazienti pesano meno. Poi scoprii che questo rapporto vale anche per gli psichiatri. Si sa la mente pesa poco. Lo spirito non pesa.
Dimenticavo : i pedopsichiatri hanno il reddito più basso. Adesso capisco perché.