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Lettera no. 14

Lettera no. 14

M‍auro Martinoni

Lettera no. 14


Sono molto preoccupato. Certo il cambiamento climatico, le pandemie, le guerre.

E poi più vicino a me il dilagare dell’applicazione rigida, cieca di regolamenti.

 

Ho sempre pensato che i regolamenti regolano le situazioni regolari. Le situazioni non sono tutte regolari e nelle situazioni eccezionali ci vuole una persona che prende la decisione e se ne assume la responsabilità.

 

Un grande magazzino, città di congressi, un partecipante sudamericano compra la rinomata cioccolata svizzera, paga alla cassa automatica, viene bloccato da un impiegato. Non capisce il francese, arriva un collega del congresso “Accusato di furto, non ha pagato il sacchetto, 40 centesimi. Furto 200 fr di multa”. Il collega spiega, nel suo paese i sacchetti sono gratis, non voleva certo rubare. Interviene anche un capo, ha un Master sa pure lo spagnolo: niente da fare, sul sacchetto era chiaramente indicato il prezzo, 40 centesimi, la multa va pagata.

 

Denunciare queste distorsioni mi pareva una battaglia persa, meglio star zitti.

 

Poi un segno di speranza.

Mi reco in un grande magazzino, faccio la spesa, cassa, merce nella borsa. Mi accorgo che ho dimenticato il borsello. Sono molto imbarazzato. Propongo di lasciare in pegno il telefonino e andare a casa a prendere il borsello. Oppure lasciare la merce e tornare a pagare. La cassiera mi tranquillizza, prende una sua carta di credito italiana e paga con i suoi soldi “Così per la ditta è a posto. La prossima volta mi paga.” Resto senza parole. Una soluzione umana, tra persone che si fidano. Vado a casa, prendo il borsello e pago, evidentemente in contanti alla cassiera perché i soldi li aveva sborsati lei, non il grande magazzino. Mi ringrazia come le avessi fatto un favore.

 

Forse vale la pena di continuare a segnalare le storture di questa epidemia che ci sta infettando.

 

 

Buona lettura

28 ottobre 2024